Rubbettino, dicembre 2009, pp. 546
• Scarica la scheda del volume
• Articoli, recensioni e interviste su “Socialisti democratici” (scarica la rassegna stampa)
• Guarda l’intervista al professor Giovanni Sabbatucci su “1947 – La scissione socialista di palazzo Barberini” (“Il tempo e la storia”, Rai 3 , 9 dicembre 2015). Al termine dell’intervista, il professor Sabbatucci, nell’indicare un testo di approfondimento, consiglia la lettura di “Socialisti democratici” (clicca qui per guardare il passaggio dell’intervista).
Presentazione
La storia del socialismo democratico italiano è parte di quella del socialismo europeo. La figura di Giuseppe Saragat risulta centrale nella maturazione in Italia delle idee socialdemocratiche, ispirate all’insegnamento di Filippo Turati e dei socialisti riformisti italiani. In questo processo, decisiva fu nel 1947 la costituzione del Partito socialista dei lavoratori italiani, nato dalla scissione di palazzo Barberini, e divenuto portatore delle idee, proprie del socialismo democratico europeo, incentrate sulla crescita progressiva delle condizioni delle classi lavoratrici, nell’ambito di una riforma del sistema capitalistico, in antitesi ad ogni ideologia e progetto rivoluzionario. Le idee socialiste democratiche, partendo dal ceppo antico del marxismo, interpretavano, nella moderna società capitalistica, la lotta per la giustizia e il progresso sociale, attraverso la realizzazione costante di istituti e di una legislazione a vantaggio non solo dei ceti proletari,ma anche del vasto settore dei ceti medi, trovando spesso l’incontro con i principi della cultura liberale. La temperie culturale della sinistra italiana nel dopoguerra, fatta di dogmatismi ideologici, pregiudizi politici ed intolleranza, quale oggi, anche dalle testimonianze dei protagonisti, viene rivelandosi, significò per i socialisti democratici italiani una dura battaglia, fatta anche di grande respiro e resistenza morale. Saragat ne fu, con la sua cultura e sensibilità politica, il portabandiera, promuovendo l’incontro con Alcide De Gasperi ed il mondo cattolico per salvaguardare, all’interno del neo-nato Stato repubblicano, le istituzioni della democrazia liberale. Nei primi anni del dopoguerra, la critica al “comunismo realizzato” venne definendosi ed articolandosi, nell’ambito delle diverse formazioni del socialismo democratico italiano, in particolare nel PSLI, tra il 1947 e il 1952, di pari passo con l’attenzione verso le idee e i valori del sistema di vita americano, che, anche attraverso le iniziative del piano Marshall, risultarono molto importanti, ai fini della elaborazione di una via socialista democratica alla Ricostruzione, ben diversa da quella che veniva delineandosi, secondo modelli autoritari, nei paesi dell’Europa orientale. In questa nuova ed originale visione, momento significativo fu rappresentato dall’idea degli Stati Uniti d’Europa e, più in generale, dall’impegno di dare vita ad una “terza forza” europea, che sarebbe poi divenuta il nucleo della successiva costruzione europeistica.
Indice
Introduzione
Parte prima
Alle radici della scissione di palazzo Barberini. Saragat in esilio e la nomina ad ambasciatore in Francia
La formazione giovanile, il soggiorno a Vienna e i contatti con l’austromarxismo
L’esilio a Parigi e il patto d’unità d’azione col Pcd’I
Il rientro in Italia
La nomina ad ambasciatore. Le questioni internazionali e il movimento socialista
Parte seconda
La nascita del Partito socialista dei lavoratori italiani. Dall’opposizione al governo
Il Psiup tra comunismo e socialdemocrazia. Nasce il Partito socialista dei lavoratori italiani 1947.
Il Psli all’opposizione
La crisi di febbraio e l’ingresso del Psli nel sistema politico
Programma industriale, interdipendenza e pianificazione economica
Aspetti della struttura organizzativa del Psli
I rapporti con il sindacato e la nascita della Federazione italiana del lavoro
La Piccola intesa e la questione della riunificazione del movimento socialista
Dal terzo governo De Gasperi alla crisi del maggio 1947
Il quarto governo De Gasperi e la strategia “terzaforzista” del Psli
L’”autunno caldo” e l’ingresso del Psli nel quarto governo De Gasperi
L’avvio della collaborazione governativa con la Democrazia cristiana
Il Psli e i dibattiti in Assemblea costituente (1947)
Parte terza
Roberto Tremelloni e l’attuazione del piano Marshall in Italia
1946. La “confusione postbellica”
1947. “L’anno che decise la strada”
1948. Tremelloni e il piano quadriennale italiano
Parte quarta
Piano Marshall, federalismo europeista e la “parabola terzaforzista” del Partito socialista dei lavoratori italiani
Le due anime del Psli e il dibattito sull’unità dell’Europa
La “neutralità attiva” a favore dell’integrazione europea
La Conferenza di Zurigo
Il dibattito sulla ricostruzione dell’Europa e il piano Marshall
Il problema dell’integrazione militare europea e la definitiva scelta atlantica
Il Psli e i dibattiti in Parlamento (1948-1949)
La stampa quotidiana del psli e l’American way of life
Parte quinta
I socialisti democratici al governo e la denuncia della scelta liberista
Le elezioni del 1948
I socialisti democratici nel quinto governo De Gasperi
La difficile prosecuzione della collaborazione governativa
La denuncia della scelta liberista
I rapporti con la Dc e la sinistra dossettiana
Crisi della collaborazione governativa e nascita del Partito socialista unitario
Il sesto governo De Gasperi
Il Psli e i dibattiti in Parlamento (1950-1951)
Fine della collaborazione governativa in età degasperiana e nascita del Partito socialista democratico italiano
Indice dei nomi